Le previsioni sul mercato e perché diventerà importante efficientare
Nell’ottica di operare il processo di transizione ecologia a cui TEMPO ZERO si propone di introdurvi, la Carbon Tax è il secondo grande strumento che l’UE mette in atto oltre all’ETS.
Come dice il nome si tratta di una tassa o meglio, ecotassa, sulle emissioni climalteranti prodotte dalle aziende. Sotto l’etichetta di “carbon”, ossia biossido di carbonio, vengono compresi tutti quei gas serra immessi nell’ambiente e che i protocolli internazionali intendono diminuire progressivamente fino a raggiungere il traguardo di zero emissioni entro il 2050. Nel linguaggio specialistico si parla, non a caso, di CO2 eq dove “eq” sta per equivalenti e raggruppa anche altre sostanze nocive per il clima, tra cui il metano e il protossido di azoto.
CHE TIPO DI TASSA È LA CARBON TAX
La “tassa sul carbonio” grava in senso traslato sui soggetti che nel loro ciclo produttivo utilizzano combustibili fossili. Riguarda quindi molto da vicino la categoria degli autotrasportatori che sono il destinatario principale della comunicazione di TEMPO ZERO.
In pratica prevede un’aliquota per ogni tonnellata di emissioni inquinanti prodotte. In Italia il prezzo per le emissioni oscilla indicativamente dai 15 euro/t CO2 eq per il settore dell’industria ai 90 per quello dei trasporti.
Questa tassa è uno strumento di politica fiscale che garantisce un’entrata diretta nelle casse dello Stato, il quale può beneficiarne per investire sulla transizione ecologica.
OBBLIGHI E BENEFICI PER LE AZIENDE
Il sistema innescato dalla Carbon tax presuppone che le aziende rendicontino e contabilizzino annualmente le proprie emissioni. In un’ottica lungimirante ma non lontana, ciò genererà un ritorno ben più elevato del costo sostenuto.
Per un’impresa prevedere un piano di riduzione di agenti inquinanti significa innanzitutto efficientare la propria attività. Parliamo in concreto di riduzione degli sprechi, aggiornamento tecnologico, digitalizzazione e, non ultimo, miglioramento dell’immagine.
A fronte di un piano previsionale di crescita teniamo presente che un’azienda che sa adeguarsi ai tempi strutturandosi secondo un mercato sempre più green diventa anche molto più competitiva. In primis con le banche (e quindi con eventuali finanziatori e/o investitori) che oggi sono particolarmente attente alla visione di sostenibilità promossa da chi hanno davanti. Ma anche nei confronti dei committenti, maggiormente sensibili alla tematica ecologista e sempre più alla ricerca di fornitori che non appesantiscano il loro carico di emissioni.
Ricordiamo, infatti, che nel calcolo della CO2 eq generata da una determinata azienda deve essere conteggiata anche una parte di quella dichiarata dal fornitore. Possiamo dire, quindi, che aggiornare tecnologicamente la propria attività per ridurre la produzione di agenti inquinanti diventerà anche una strategia di mercato.
ENTRATA IN VIGORE
La Carbon tax è stata introdotta in Italia per la prima volta nel 1998 con la Legge 23 dicembre 1998, n. 448, art. 8 (https://bit.ly/LeggeCarbonTax1998), ma ancora non è stata resa effettiva. Si prevede che entrerà in vigore nel 2025 per tutte quelle aziende con un fatturato superiore ai 20 miliardi di euro. Saranno loro a dover sottostare all’obbligo di rendicontazione e quindi al pagamento dell’imposta.
CARBON TAX, UN TASSELLO FONDAMENTALE PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA
La Carbon tax è un passo importante pensato dalle istituzioni per realizzare la transizione ecologica completa entro il 2050. Per le aziende si traduce in un’occasione per conoscersi e misurarsi. Dichiarare il proprio quantitativo di emissioni diventa un modo per tastare il polso alla propria attività e imporsi sul mercato.
TEMPO ZERO vi affianca in questo percorso complesso ma necessario verso una crescita sostenibile.
La Carbon tax è uno strumento, lo sviluppo sostenibile un traguardo che passa attraverso l’efficientamento energetico.